domenica 11 aprile 2010

Perché la strega è cattiva?

Ho conosciuto la storia di Kirikù alcuni anni fa. 
Si tratta di un cartone molto ben fatto che si presenta già al primo impatto come qualcosa di nuovo rispetto alle solite usate e abusate storie dei supereroi e Co.
Ma non è (solo) per invitarvi a farlo vedere ai vostri figli o nipoti che ne parlo.
Il ricco simbolismo delle vicende raccontate potrebbe rappresentare per noi adulti uno spunto interessante per riflettere sul nostro modo di vivere le relazioni.

Provo in poche parole presentare la storia:
In Africa, gli abitanti di un piccolo villaggio di capanne  sono terrorizzati dalla strega Karabà, donna malvagia che da tempo compie ogni malefatta contro di loro. Kirikù, bambino illuminato, impegna tutte le sue energie per aiutare le persone del suo villaggio a risolvere i problemi causati dalla strega, ma non cessa mai di chiedersi in modo incalzante "PERCHE' la strega è cattiva?".
La risposta a questa domanda la fornisce il nonno, che incarna la saggezza di chi ha compreso il senso del vivere e ci presenta la possibilità di comprendere la realtà dell'altro andando oltre ciò che appare: “La strega Karabà soffre. Soffre giorno e notte perché degli uomini le hanno conficcato nella schiena una spina avvelenata”.

I comportamenti delle persone che più ci feriscono altro non sono che atteggiamenti difensivi  rispetto ad un dolore radicato nei livelli più profondi dell' anima. 
Tendiamo tutti a celare le nostre “spine” perché farlo ci renderebbe vulnerabili e quindi deboli. Ma, se di fronte alle meschinità di chi ci sta accanto, facessimo lo sforzo intellettuale e spirituale di capire dove esse originano non potremmo poi non abbracciare un atteggiamento misericordioso, nel senso che l’altro, facendomi da specchio, mi rimanda alle mie miserie e ciò dovrebbe indurmi a comprendere prima che giudicare senza appello.

E' per questo che amo conoscere l'etimologia delle parole: perché mi aiuta a comprendere il loro vero, intimo significato attraverso lo studio della loro origine, ossia del loro processo di formazione spesso ricostruito dagli studiosi sulla base di ipotesi e percorsi non sempre lineari.
Se riuscissi ad applicare questo approccio alle persone avrei lo sguardo più luminoso e meno rughe sulla fronte. Forse.

5 commenti:

  1. la ricchezza simbolica di quel cartone è davvero tanta... c'è un bambino, il più piccolo, il più indifeso, il meno considerato, che alla fine salva tutti... anche la strega. e poi non dico il finale... sennò, chi lo vede? ;)

    dico solo che sarebbe buono per il nostro (!) blog "motividifamiglia"...

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  2. Caro Simone, innanzitutto mi piace sottolineare che ho conosciuto kiriku grazie a Pietro tuo figlio.
    Mi è così piaciuto approfondire la simbologia di questa storia che mi sono imbattuta in scritti antropologici e psicologici che non mi sarei mai aspettata.
    Perché no? qualche spunto per Motovififamiglia si può offrire...tu in particolare a che pensi?

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  3. Ho sempre pensato che non esistono lupi cattivi, ma lupi soli. Una grande piaga è la superficialità. Si appiccicano etichette e giudizi sulle persone con una facilità incredibile. Certamente non bisogna cadere nel qualunquismo e chiudere gli occhi, ma anzi aprirli, cercare di interpretare una realtà che non è mai semplice e scontata. Richiede uno sforzo e mettersi un po' in gioco, ma i risultati possono essere incredibili.

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  4. "Tendiamo tutti a celare le nostre “spine” perché farlo ci renderebbe vulnerabili e quindi deboli".
    Non solo: le spine spesso le utilizziamo per attaccare o per difenderci dalla presenza dell'altro...sembra proprio che sia meglio essere "insopportabili" e "tutti di un pezzo" che mostrarci per quello che siamo.

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  5. Ciao Stefania,

    grazie per la visita nel post sul lettone! Ti saluto da qui perchè anche noi in famiglia abbiamo apprezzato moltissimo Kirikù e il modo che in cui si rovesciano i luoghi comuni in questo film: il vecchietto che non è saggio, il bambino piccolo che è il più forte, la mamma che non è mai "mammona", perfino la strega è bella, a dispetto di tutte le streghe medievali... daro che anche io sono curiosa, potresti mettere qualche link agli scritti antropologici e psicologici di cui parlavi sopra? Grazie e buona giornata!

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