E noi adulti che parte facciamo in questa farsa? Gli spettatori plaudenti?
A soli due giorni dal Natale provo ad immaginare il comportamento di Giuseppe e Maria all’interno della grotta.
Vedo gesti di accudimento ("lo avvolse in fasce"), vedo lo sguardo contemplativo di Maria che esprime la consapevolezza di avere tra le braccia una creatura speciale, da accogliere e, allo stesso tempo, offrire ("lo depose in una mangiatoia").
Protezione, attenzione, cura. Ho sempre pensato a Maria come una donna sapiente, in grado di vigilare a distanza su suo figlio, di meditare, di osservare. E fare.
Giuseppe è un padre che, con umiltà e presenza, favorisce la nascita della nuova famiglia e vigila operoso su Maria e sul nuovo nato. Un Uomo, insomma. E una Donna. Merce rara di questi tempi.
Tra di loro poi immagino poche parole, a volte silenzi. Silenzi che non fanno distanza perché nascono dal sapere che, a volte, tante parole non aggiungono tanto valore. L'uno sente la presenza dell'altro e questo basta.
Credo profondamente che l'atteggiamento, i gesti, i ruoli della Santa Famiglia possano esserci d'aiuto più di un trattato di psicologia dinamica.
In un tempo come il nostro in cui molte certezze familiari sembrano saltare per aria in occasione della nascita di un figlio, mi interrogo sui ruoli dai confini poco chiari di mogli, mariti, figli, coppia, famiglia ed ho la presunzione di credere che né Giuseppe né Maria si sarebbero sentiti rappresentati da quelle liste.
Sereno Natale a tutti gli amici di questo blog!
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